Rasagilina nella malattia di Parkinson
Lo studio ADAGIO ha valutato se Rasagilina ( Azilect ) abbia effetti modificanti la malattia nella malattia di Parkinson.
Nell'analisi primaria è stato dimostrato che Rasagilina 1 mg al giorno, ma non 2 mg al giorno è efficace.
Sono stati riportati ulteriori dati dell'analisi secondaria e post-hoc dello studio ADAGIO.
ADAGIO era uno studio placebo-controllato, in doppio cieco, multicentrico e con inizio ritardato, nel quale 1176 pazienti con malattia di Parkinson in fase precoce sono stati assegnati in maniera casuale a ricevere Rasagilina 1 mg o 2 mg al giorno per 72 settimane ( gruppi inizio precoce ) o placebo per 36 settimane seguite da Rasagilina 1 mg o 2 mg al giorno per 36 settimane ( gruppi a inizio ritardato ).
E' stata valutata la necessità di una terapia antiparkinsoniana aggiuntiva e i cambiamenti nelle esperienze non-motorie del vivere quotidiano e nelle scale di fatigue ( esiti prespecificati ) e i cambiamenti nei punteggi sulla scala di valutazione della malattia di Parkinson ( UPDRS ) e i sotto punteggi nei gruppi placebo e attivo ( esiti post-hoc ).
La necessità di una terapia antiparkinsoniana aggiuntiva è risultata ridotta con Rasagilina 1 mg ( 9% ) e 2 mg ( 9% ) versus placebo ( 18%; odds ratio per 1 mg di Rasagilina vs placebo 0.41, p=0.0002; 2 mg di Rasagilina vs placebo 0.41, p=0.0001 ).
Alla settimana 36, entrambe le dosi hanno migliorato significativamente i sottopunteggi di attività motoria alla scala UPDRS rispetto a placebo ( 1 mg di Rasagilina, differenza media -1.88; 2 mg di Rasagilina -2.18; per entrambi p inferiore a 0.0001 ) e i sottopunteggi delle attività di vita quotidiana ( 1 mg di Rasagilina -0.86; 2 mg di Rasagilina -0.88; per entrambi p inferiore a 0.0001 ) e 1 mg di Rasagilina ha migliorato in modo significativo il sottopunteggio della funzione mentale UPDRS ( -0.22; p=0.004 ).
Alla settimana 72, la sola differenza significativa tra trattamento precoce e ritardato è stata osservata nel sottopunteggio relativo alle attività della vita quotidiana con la dose di 1 mg ( -0.62; p=0.035 ).
Quando valutate per il loro effetto sui sintomi non-motori alla settimana 36, entrambe le dosi hanno mostrato benefici nella scala di fatigue di Parkinson versus placebo ( 1 mg di Rasagilina differenza media -0.14, p=0.0032; 2 mg Rasagilina -0.19, p inferiore a 0.0001 ) e la dose di 1 mg ha mostrato benefici alla scala delle esperienze non-motorie della vita quotidiana rispetto a placebo ( differenza media -0.33; p=0.049 ).
Il tasso di progressione del punteggio totale UPDRS per i pazienti del gruppo placebo è stato di 4.3 punti nelle 36 settimane, con estrapolazione a circa 6 unità per anno.
Nel gruppo placebo, pazienti nel più basso quartile di punteggio alla scala UPDRS al basale ( inferiore o uguale a 14; n=160 ) hanno mostrato progressione più lenta rispetto a quelli con punteggi più alti ( maggiore di 25.5; n=145; differenza media -3.46; p inferiore a 0.0001 ).
Dall'analisi è emerso che la Rasagilina è in grado di ritardare la necessità di farmaci antiparkinsoniani sintomatici.
E' stato inoltre evidenziato il contributo del punteggio UPDRS relativo alle attività della vita quotidiana in risposta a Rasagilina 1 mg al giorno per il gruppo inizio precoce versus gruppo inizio ritardato. ( Xagena2011 )
Rascol O et al, Lancet Neurol 2011; 10: 415-423
Neuro2011 Farma2011
Indietro
Altri articoli
Associazione tra attività fisica e malattia di Parkinson nelle donne: follow-up a lungo termine dello studio di coorte E3N
Precedenti studi di coorte hanno riportato che una singola misura di attività fisica valutata al basale era associata a una...
Caratteristiche della tomografia a coerenza ottica retinica associate alla malattia di Parkinson incidente e prevalente
Studi su cadaveri hanno mostrato neurodegenerazione correlata alla malattia e altre anomalie morfologiche nella retina di individui con malattia di...
Sicurezza ed efficacia di Venglustat nella malattia di Parkinson associata a GBA1
Le varianti del gene GBA1, che codifica per la glucocerebrosidasi dell'acido lisosomiale, sono tra i fattori di rischio genetico più...
Trattamento transdermico con Nicotina e progressione della malattia di Parkinson in fase iniziale
Studi epidemiologici hanno dimostrato che i fumatori hanno una minore incidenza della malattia di Parkinson. Si è ipotizzato che la...
Ablazione a ultrasuoni focalizzata del globo pallido nella malattia di Parkinson
L'ablazione ecografica focalizzata, unilaterale, del segmento interno del globo pallido ha ridotto i sintomi motori della malattia di Parkinson in...
Associazione del cambiamento di peso precoce con declino cognitivo nei pazienti con malattia di Parkinson
Si è determinato se il cambiamento di peso precoce sia associato al successivo deterioramento della funzione cognitiva, comprese le prestazioni...
Associazione tra farmaci da prescrizione e conseguente rischio di malattia di Parkinson
Il tasso di incidenza della malattia di Parkinson ( PD ) è aumentato rapidamente negli ultimi anni. Tuttavia, non esistono...
Associazione dell'attività della glucocerebrosidasi nel liquido cerebrospinale con il rischio di demenza incidente nei pazienti con malattia di Parkinson
Le variazioni nel gene della glucocerebrosidasi ( GBA ) sono fattori di rischio comuni per la malattia di Parkinson e...
Effetti dell'esercizio sui sintomi depressivi nei pazienti con malattia di Parkinson
Lo scopo di uno studio è stato quello di fornire prove chiare a sostegno dell'esercizio per migliorare i sintomi depressivi...
Risposta alla Levodopa nei pazienti con malattia di Parkinson in fase iniziale: studio LEAP
Lo studio LEAP ( Levodopa in EArly Parkinson's Disease ) ha permesso di condurre analisi post hoc riguardanti gli effetti...